Prefazione.
Io, un taglio di capelli non voluto e un tavolo ricoperto di briciole. E un lunedì.
Il lunedì è il giorno in cui si ricarica la sveglia fino all’ora X del venerdì sera. Mi rivolgo, chiaramente, a chi ha la “fortuna” di avere un lavoro regolare 9.00 – 17,00. Per i precari della vita, ahinoi, farò un discorso a parte.
Per noi non c’è la pausa pranzo, né il coffee break. Per noi la giornata intera è un coffee break, con la scusa della sensibilità ci fermiamo a riflettere mentre omini in giacca fotocopiano strane pratiche e a fine turno non andiamo a fare aperitivo poiché per noi è appena iniziato tutto.
Anche una modella può sentirsi precaria. Se a 17 anni avessi scelto le agenzie di moda in via Tortona piuttosto che un freddo marzo in Biblioteca Nazionale a quest’ora berrei prosecco digiuna, subito dopo uno shopping, e non su questo foglio di carta forno.
Quando scrivo, in special modo su questo blog, non ho per niente in mente le penne più famose del web anche perché non le conosco. Ho solamente in mente una modella precaria, colpevole della propria sensibilità artistica e delle sue preferenze sessuali non da fascia protetta. Ho in mente quelle persone che incontro e che vivo e che, talvolta, mio malgrado scelgono la corsia preferenziale dell’indifferenza. Ho in mente che non mi piace l’indifferenza, mi accomodo e scrivo.
Ciao, mi interessa. Cio che scrivi. Go on girl! Support da Amsterdam! ^_^
Amsterdam? Ci vivo anche io!
Ah really, pensavo vivevi a napoli! ^_^
Ti seguo anche io e ti supporto ! Ce la possiamo fare anche se momenti di riflessione del genere sono inevitabili, quanto ti capisco… 🙂 ,Valentina x